Ustioni.
Ieri sera sono andato a cena fuori. In un posto nuovo dove non ero mai stato. Un posto simpatico sulle colline fatto a forma di baita di montagna.
La specialità del posto: carne cotta sulla pietra ollare.
Nella sostanza ti portano un vassoio di carne cruda e delle pietre riscaldate su cui sei tu a cuocerti la carne come preferisci.
Il cameriere ci accoglie ci dà il menù che scorriamo velocemente e diciamo in coro
“Vogliamo la carne sulla pietra ollare!!!”
Lo stesso vediamo fanno agli altri tavoli…. “Vogliamo la carne sulla pietra ollare!!!”
Cosa ci fosse scritto sul menù nemmeno lo sappiamo… “Vogliamo la carne sulla pietra ollare!!!”
Dopo un po’ torna il cameriere che come una litania dice tutto d’un fiato
“Alloradoveteprimametteretantosalesullepietrealtrimentilacarnesiattaccapoicuoceteunacosaallavoltaperultimelesalsicceedultimissimoilformaggiochealtrimentisiappiccicatutto.”
A metà della cena torna con due pietre nuove e dice
“vihoportatoduenuovepietrechesicuramentequellecheavetesisonoraffreddateecosìfinitelacena.”
Ci alziamo paghiamo e andiamo via una volta finito.
E penso alla quantità di imprevisti che possono incontrare in questo posto. Forse un cliente che sceglie un’altra pietanza dal menù e non vuole la pietra ollare? Forse un cliente che ci mette una mano sopra alla pietra ollare? Forse una pietra ollare che si raffredda prima e quindi ne vanno portate più del previsto….Che altro?
E così sogno un mestiere di architetto ollare nel quale le variabili siano contenute e prevedibili, in cui non ci siano trentasei imprevisti al giorno che vanno dalla marca da bollo, all’inverter fotovoltaico, passando per la nuova legge appena uscita fino alla piastrella da cambiare che piaceva tanto ma ora piace meno.
Sogno una creatività serena e a volte ripetitiva.
Sogno di non scottarmi ogni giorno su una pietra ollare!!!